🧼 “PNRR? Mai sentito nominare” – L’opposizione e l’arte del silenzio strategico

Roma, 1 luglio 2025 – È un giorno storico per l’Italia: la Commissione Europea approva la settima rata del PNRR, versando nel salvadanaio nazionale ben 18,3 miliardi di euro. È come se a Bruxelles ci avessero appena detto: “Bravi, continuate così!”
Una notizia enorme, da titoli a nove colonne. O almeno, così penseremmo… se non vivessimo in un universo parallelo chiamato opposizione italiana, dove questa notizia semplicemente non esiste.

🚪🔇 Dalla porta principale al retrobottega del dibattito pubblico
Nessuna dichiarazione, nessuna polemica, nessuna conferenza stampa improvvisata davanti a una galleria commerciale di provincia: l’opposizione ha deciso, con disciplina da monaci trappisti, di non dire una parola. Forse perché non c’erano abbastanza bandiere da sventolare, o forse perché non c’è gusto a commentare qualcosa che funziona.

🎯 Riforme completate? Obiettivi centrati? Meh.
La settima rata arriva grazie al raggiungimento di 64 traguardi, tra cui riforme energetiche, investimenti in innovazione e digitalizzazione. Una cosa seria, insomma. Ma si sa: se non c’è un bidone della spazzatura pieno da fotografare o un autobus in ritardo da denunciare, il fascino per l’amministrazione pubblica cala vertiginosamente.

📺 Telegiornali alternativi
Mentre i tg esteri parlano dell’Italia come del “paese guida del Recovery europeo”, da noi si preferisce dedicare la prima pagina alle polemiche sui croissant al pistacchio serviti alla mensa del Senato. L’opposizione, a quanto pare, ha un piano chiaro: lasciar parlare il silenzio, e sperare che qualcuno non si accorga che Bruxelles ci ha appena mandato una valigia piena di soldi (e fiducia).

🧙‍♂️ L’arte della sparizione selettiva
Però, sia chiaro: se domani uno dei cantieri del PNRR ritarda di mezza giornata, li troveremo subito lì, armati di telecamera e indignazione prefabbricata. Il PNRR, per certa opposizione, è come il Wi-Fi in galleria: si attiva solo quando non funziona.


🏁 Conclusione: un miliardo tira l’altro… ma non tira like

E così, tra un silenzio eloquente e un comunicato mai scritto, l’opposizione ha perso l’occasione per fare quello che dovrebbe: dire qualcosa di utile sul futuro del Paese. Ma si sa, in politica come al bar, l’importante non è chi paga il conto, ma chi riesce a lamentarsi meglio del servizio.