di sottoilcielo.net

È ufficiale: l’ondata di caldo che sta sciogliendo anche i semafori ha un solo colpevole. Non il cambiamento climatico, non le emissioni globali, non l’asfalto che cuoce come una padella. No. La responsabile, come sempre, è lei: Giorgia Meloni.
Perché se piove è colpa sua. Se non piove, pure. Se fa freddo, è fascismo climatico. Se fa caldo, è il regime del Sahara. E allora mettiamoci comodi, accendiamo il ventilatore (anche se aumenta la bolletta, altra colpa del governo ovviamente) e analizziamo questa nuova accusa con il giusto spirito critico e un bel ghiacciolo alla mano.
L’Italia Bolle. Ergo, Colpa del Premier.
La logica è semplice: in quanto presidente del Consiglio, Meloni dovrebbe personalmente moderare le temperature. Che ci vuole? Due decreti, una conferenza stampa, e via: aria condizionata per tutti, direttamente dal Quirinale.
Invece nulla. Il termometro segna 42 gradi all’ombra e lei cosa fa? Continua a governare. Un comportamento scandaloso. C’è chi sostiene che avrebbe potuto uscire con un ombrellone tricolore e un idrante, spruzzando acqua fresca nelle piazze. Invece niente.
Soluzioni Semplici che il Governo Ignora
Perché non abbiamo ancora un “Bonus Condizionatore Sovranista”? O una “Flat Tax sulla traspirazione”? Possibile che il governo non abbia ancora pensato a inserire in Costituzione il “diritto alla brezza”?
E vogliamo parlare del fatto che nemmeno un sussidio è previsto per chi si fonde letteralmente sul sedile in pelle della macchina? Un disastro.
L’opposizione si scioglie
Nel frattempo, l’opposizione – non potendo battere Meloni alle urne – spera che si sciolga sotto il sole. Strategia discutibile, ma coerente con i tempi. Qualcuno ha già proposto una commissione parlamentare d’inchiesta sull’origine del caldo africano: pare che Giorgia abbia rapporti sospetti con l’anticiclone Caronte.
Conclusione: un Paese rovente, ma coerente
Ironia a parte, accusare sempre e comunque il governo di ogni malessere nazionale – compreso il caldo di luglio – è diventato uno sport olimpico. Ma finché le critiche restano sul tono di “colpa tua se sudo”, forse possiamo anche riderci su. Con o senza ghiaccio.