Costa dei Trabocchi e Fossacesia: tra boom turistico e fallimento annunciato

Il rischio di un disastro imprenditoriale, ambientale e politico sotto gli occhi di tutti

La Costa dei Trabocchi – con la sua ciclovia panoramica, i trabocchi storici e i borghi marinari – rappresenta uno dei progetti turistici più ambiziosi dell’Abruzzo. Ma dietro il racconto patinato dei depliant e delle promozioni social, si nasconde un rischio concreto: il fallimento su più fronti, imprenditoriale, politico e ambientale.

❌ Da meta turistica a progetto zoppo

Negli ultimi anni, Fossacesia e gli altri comuni costieri hanno visto crescere l’afflusso turistico, ma le infrastrutture e i servizi non sono all’altezza:

  • Strade dissestate, assenza di trasporto pubblico, carenze sanitarie stagionali.
  • Crisi idrica e mucillagine, con conseguenze economiche pesantissime.
  • Iter burocratici fermi, concessioni bloccate, pianificazione assente.

Nel frattempo, gli imprenditori locali fanno i conti con:

  • Perdite economiche importanti;
  • Investimenti in stallo;
  • Scarsa attrattività per un turismo consapevole e sostenibile.

🏖️ Trabocchi a parte a Fossacesia, un solo punto ristoro: piccolo, vero, degno in un comprensorio come Fossacesia.


Una struttura semplice, coerente, rispettosa del paesaggio. E soprattutto: non ha 200 ombrelloni,. Pochi, ordinati, distanziati. Nessun abuso, nessuna invasione. Solo servizio, qualità e buon senso.

È la dimostrazione concreta che un turismo sostenibile è possibile, ma va voluto e protetto.
Un punto ristoro ben concepito, su questa costa, dovrebbe essere:

  • Costruito con materiali naturali e leggeri (legno, bambù), smontabile a fine stagione;
  • Inserito nel paesaggio, con colori neutri e impatto visivo minimo;
  • Offrire cibo locale, semplice, stagionale, a km zero;
  • Essere un luogo di relax, cultura, piccoli eventi, non una discoteca travestita;
  • A misura d’uomo, accessibile, bike-friendly, accogliente;
  • E soprattutto piccolo e intelligente: come quello, unico, che già esiste.

Un punto ristoro così non consuma, non spreca, non rovina. Valorizza.
Il problema? Ce n’è solo uno. E tutto attorno, il vuoto – o peggio, il cemento.

🏗️ Cemento sulla spiaggia: un campanello d’allarme

In alcune zone iniziano a spuntare strutture in cemento armato direttamente sulla spiaggia.
Un controsenso assoluto in una costa che dovrebbe puntare tutto sulla bellezza, la leggerezza, l’essenzialità.
Il rischio è quello di ripetere gli errori già visti altrove: costruzioni invasive, paesaggio deturpato, turismo di massa e degrado.

⚠️ Il fallimento politico

  • I Comuni sono spesso lasciati soli, senza sostegno concreto da Regione o Provincia.
  • I progetti si accumulano sulla carta, ma manca una strategia vera.
  • La Via Verde è ancora gestita in modo frammentario, senza regia unitaria.

Il risultato? Frammentazione, ritardi, scoraggiamento. E un’occasione che rischia di andare sprecata.

🔚 Conclusione: si può ancora evitare il peggio?

La Costa dei Trabocchi ha un potenziale straordinario, ma il tempo delle promesse è finito. Serve:

  • Investire nei servizi di base, non solo nei selfie di promozione;
  • Fermare il cemento, tutelare chi lavora bene;
  • Dare voce a chi il territorio lo vive e lo conosce;
  • Replicare buoni esempi – come quel punto ristoro.

🌊 Il turismo non si misura a metri quadri occupati. Si misura in rispetto, bellezza e visione.
Serve scegliere: qualità o quantità? Futuro o spreco?