
Ogni giorno qualcuno parte. Nessuno torna.
L’Italia forma talenti, ma non sa riprenderseli. E forse nemmeno li cerca più.
Luca aveva 26 anni quando è partito per l’Olanda. Laurea in economia, due lingue parlate, master in gestione dell’innovazione. Dopo mesi di colloqui, promesse vaghe e contratti “a progetto”, ha chiuso la porta di casa a Milano e si è trasferito a Utrecht. “Non volevo andarmene. Ho resistito fino all’ultimo. Ma poi ho capito: qui, il mio tempo valeva troppo poco.”
Come lui, decine di migliaia di giovani ogni anno lasciano l’Italia. E la cosa più inquietante? Non tornano. Né dopo un anno, né dopo dieci. Perché una volta trovata dignità altrove, è difficile accettare di ricominciare da capo in patria.
Un Paese che lascia andare
Il sistema italiano è lento, chiuso, spesso cinico. Ti chiede di “fare esperienza”, ma te la paga in visibilità. Ti chiede di restare, ma non ti dà stabilità. Ti considera “una risorsa”, ma ti tratta come un peso in più.
Chi parte non è in fuga da un nemico. Fugge da una normalità tossica: quella dell’eterno precariato, del merito ignorato, della fatica non riconosciuta.
Nessuno li cerca, nessuno li reclama
Eppure, c’è un dettaglio ancora più grave: nessuno prova a riportarli indietro.
Nessun governo, nessuna politica nazionale, nessun programma serio di “rientro cervelli”. Si parla di attrarre investimenti, ma non di attrarre i propri figli. Non esiste un “Ministero del ritorno”, né un piano per facilitare il rientro degli italiani all’estero.
È come se il Paese li avesse lasciati andare in silenzio, rassegnato a perderli. E invece dovrebbe combattere per ogni singolo talento, per ogni vita che ha formato e che ora serve altrove.
Il talento che non torna più
Il talento, una volta perso, non si recupera. Non è un borsello smarrito che si ritrova dopo anni. È una fiamma che si spegne qui per accendersi altrove. È un’idea, una forza, un sogno che costruisce valore… ma non più nel proprio Paese.
Oggi perdiamo lavoratori. Domani perderemo innovazione. E poi, identità.
Un Paese che non fa nulla per trattenere chi vale è un Paese che ha già deciso di perdere.