L’Italia che resiste


Marco ha 38 anni.
Vive in un piccolo paese del Molise, che non arriva a 500 anime.
Laureato in filosofia, ha avuto offerte per andarsene: insegnare a Padova, lavorare a Bologna, forse anche in Germania.
Ha detto no. Ogni volta.

“Tutti mi chiedono perché non vado via.
Io rispondo: e se andassimo via tutti, chi resta a cambiare le cose?”


Marco lavora in una cooperativa agricola, fa formazione per ragazzi con difficoltà, partecipa alle riunioni comunali anche quando non lo ascolta nessuno.
Spinge per la banda larga, per aprire un punto lettura, per salvare l’unica scuola rimasta.

Ogni giorno fa qualcosa. Qualcosa di piccolo.
Ma lo fa qui.


🟫 Restare come scelta, non come rassegnazione

Marco non è rimasto perché non poteva partire.
È rimasto perché ha scelto di esserci.
Di dare senso a un luogo che si svuota.
Di resistere nel posto dove è nato, anche quando tutto lo invita ad andarsene.

“Non sono rimasto per comodità.
Sono rimasto per responsabilità.”


🟫 La fatica invisibile di chi resta

Chi resta viene spesso visto come “quello che non ha avuto il coraggio”.
Ma la verità è che ci vuole più coraggio a rimanere.
Resistere vuol dire sopportare la burocrazia, l’inerzia, l’isolamento.
Vuol dire credere nel cambiamento, anche quando sei da solo.

Marco lo sa bene.
Ogni volta che un amico parte. Ogni volta che un’attività chiude. Ogni volta che i giovani lo guardano come fosse un eremita idealista.


🟫 Una forma di militanza

“Resistere qui è la mia forma di militanza.”

Marco non fa comizi.
Non cerca followers.
Non chiede applausi.

Pianta alberi, scrive progetti, organizza cineforum per tre persone.
Chiama i tecnici per far ripartire una pompa d’acqua.
Aiuta i genitori di una bambina disabile a ottenere un insegnante di sostegno.


🟫 Non un eroe. Ma un cittadino

Marco non si sente un eroe.
Si sente solo una parte viva di un Paese che vuole continuare a esistere.
E crede che restare sia il primo gesto per salvare una comunità.


🟫 Conclusione

In un’Italia che si svuota, anche chi resta fa parte della storia della fuga.
Ma lo fa da un’altra trincea: quella della speranza ostinata.
E mentre tutti parlano di chi parte, nessuno racconta il valore di chi non se ne va.


📝 Come sempre:
📍 Tutti i nomi e i luoghi sono di fantasia. Ogni riferimento a persone reali è puramente casuale – o tristemente comune.

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