Episodio 26– Le telefonate e la distanza

“Le telefonate del lunedì: un filo sottile tra il mare dell’Elba e le montagne di San Martino”

Le telefonate del lunedì erano diventate un appuntamento sacro. Non al sabato, perché all’Hermitage c’era la serata dei “fuochi di bosco” e a San Martino il fine settimana era sempre il più impegnativo. Il lunedì, invece, dopo la calma relativa della giornata, Matteo e Eleonora riuscivano a sentirsi.

Eleonora, a San Martino di Castrozza, lavorava principalmente al guardaroba, ma all’occorrenza le capitava anche di dare una mano come cameriera ai piani. Elena, invece, era stata assegnata stabilmente al reparto piani, occupandosi della pulizia delle camere e degli spazi comuni. Due ruoli diversi, ma che le tenevano entrambe sempre impegnate. Forse proprio per questo le telefonate erano così preziose: uno spazio in cui ritrovare la leggerezza e la complicità che il lavoro quotidiano rischiava di assorbire del tutto.

La voce di Eleonora, quando la sentiva dall’altro capo del filo, sembrava abbattere in un istante la distanza tra il mare dell’Elba e le montagne del Trentino. Le raccontava delle sue giornate, delle colazioni portate nei bungalow, delle corse sotto il sole per arrivare in tempo. Lei, con la sua calma, gli parlava delle signore eleganti che venivano al guardaroba o delle ore passate a piegare lenzuola con altre ragazze ai piani. C’era sempre un po’ di leggerezza, qualche battuta, a volte un sospiro.

Spesso, dopo aver parlato con Eleonora, Matteo si trovava a scambiare due parole anche con Elena. Lei era sempre premurosa, quasi materna: gli chiedeva se lavorava troppe ore, se riusciva a riposare, se mangiava a sufficienza. Quelle attenzioni gli facevano bene, anche se sapeva che con Eleonora c’era un legame diverso, più forte, che non si poteva spiegare con la sola gentilezza.

La verità era che la distanza, a quell’età, era una prova durissima. Come poteva un sedicenne rinunciare del tutto alla possibilità di uscire con altre ragazze, se l’occasione si fosse presentata? Facile a dirsi, molto più difficile a farsi. All’Elba, però, in sala non c’erano colleghe femmine: la brigata era composta solo da ragazzi, tutti impegnati a faticare dalla mattina alla sera. Le uniche tentazioni erano più che altro gli sguardi distratti di qualche giovane turista o i racconti scherzosi dei compagni che fantasticavano durante le pause.

Così, ogni lunedì, il telefono diventava un ponte invisibile tra due mondi lontani. Matteo sentiva di voler bene a Eleonora, questo era certo. Ma sapeva anche che la lontananza, a quell’età, era una prova difficile da superare. Ogni chiamata si chiudeva con una promessa di rivedersi, con un saluto che restava nell’aria come un’eco, e con quella sensazione dolce e amara di avere qualcosa di prezioso da custodire, pur non potendolo vivere pienamente..