Dal buffet dell’Hermitage al richiamo delle montagne: quando la scelta diventa il primo passo da adulto.

Il Ferragosto all’Hotel Hermitage era qualcosa di straordinario. Per Matteo fu uno spettacolo che non avrebbe mai dimenticato: un buffet sfarzoso, quasi irreale, che sembrava uscito da un sogno. I tavoli, ricoperti di tovaglie bianche, si piegavano sotto il peso di un “ben di Dio” che lui non aveva mai visto prima. Aragoste dalle chele imponenti, scampi e gamberoni lucidi e colorati, grandi orate adagiate su vassoi d’argento, salmoni interi lavorati con eleganza, che sembravano opere d’arte più che pietanze.
Non mancavano le carni: selle d’agnello cotte a puntino, profumate di erbe mediterranee, e poi antipasti di ogni genere, dai più semplici ai più ricercati. Infine, come se non bastasse, il gran buffet dei dolci: crostate, torte glassate, frutta tropicale, montagne di gelato. Un tripudio di colori e profumi che lasciava tutti senza parole.
Matteo, con i colleghi, lavorò senza sosta quel giorno, portando piatti, servendo ai tavoli, raccogliendo vassoi vuoti. Ma dentro di sé non poteva fare a meno di meravigliarsi. «Incredibile, semplicemente incredibile» pensava. Mai avrebbe immaginato che la ristorazione potesse arrivare a simili livelli di bellezza e abbondanza. Era orgoglioso di far parte di quella macchina perfetta, pur con il ruolo modesto di stagista.
Dopo Ferragosto, un’altra aria
Passato Ferragosto, però, l’atmosfera tra il personale cambiò. La stagione stava scivolando verso la fine, e con essa arrivava la domanda che tutti si facevano: «Tu che fai d’inverno?».
Tra i corridoi, negli spogliatoi, durante le pause, i ragazzi cominciavano a parlare delle loro prossime destinazioni. C’era chi puntava a rientrare a casa, chi cercava un posto in Svizzera o in Germania, chi sperava di trovare impiego in un grande hotel di montagna.
Matteo si trovava in una posizione nuova, quasi scomoda. Per la prima volta non c’era più l’educatore del convitto a guidarlo, a spiegargli quale fosse la strada migliore. Adesso era solo con le sue scelte. Quella libertà lo affascinava e lo spaventava allo stesso tempo.
La proposta
Le proposte non mancavano. Qualcuno gli parlò di opportunità in Austria, qualcun altro di piccoli alberghi in Trentino. Ma fu il primo maitre dell’Hermitage a offrirgli una possibilità che suonava come una vera e propria occasione di crescita: andare a Sestriere, all’Hotel Duchi d’Aosta, conosciuto come “la torre bianca”.
Solo a sentire quel nome, Matteo provò un brivido. Sestriere era una delle capitali mondiali dello sci, una località elegante, frequentata da clienti ricchi e internazionali. L’Hotel Duchi d’Aosta non era un semplice albergo, ma un simbolo: moderno, imponente, capace di accogliere una clientela che esigeva il massimo.
«Lì potrai imparare davvero» gli disse il maitre, guardandolo negli occhi. «Il servizio è diverso, più rigido, più tecnico. E avrai modo di lavorare con persone molto preparate. È una sfida, Matteo. Ma credo tu sia pronto».
Quelle parole rimasero scolpite nella sua mente. Era la prima volta che qualcuno lo spingeva a guardare oltre, a misurarsi con un livello più alto. E lui sentì dentro di sé un misto di paura ed entusiasmo.
La scelta del futuro
Le sere successive, mentre rientrava stanco in camerata, ci pensava senza sosta. Si immaginava tra la neve, tra i grandi saloni del Duchi d’Aosta, vestito con la divisa elegante, a servire clienti importanti. Era un salto enorme, ma qualcosa gli diceva che era il momento giusto per provarci.
La stagione all’Elba non era ancora finita, ma già il pensiero dell’inverno riempiva i discorsi e le attese. Matteo si rese conto che quella scelta non era solo legata al lavoro. Era la prima decisione da adulto, senza la protezione di nessuno. Una scelta che avrebbe segnato il suo cammino.
Così, tra il ricordo del Ferragosto sfarzoso e l’incertezza di ciò che lo aspettava, Matteo capì che stava entrando in una nuova fase della vita. Non più solo allievo del convitto, ma giovane uomo chiamato a tracciare il proprio futuro.
✒️ Sotto il cielo – Figli del secondo binario
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