
(quando gli abitanti sono 300 e le multe valgono più delle case)
Il miracolo del borgo che vive di contravvenzioni
Mentre tanti paesi si svuotano, chiude la scuola, l’ufficio postale riduce gli orari e il bar resiste solo d’estate, Colle Santa Lucia ha trovato la sua formula magica: non il turismo, non l’agricoltura, non le tradizioni, ma… gli autovelox.
Con appena 300 abitanti e ben 725 mila euro di multe incassati in un anno, il piccolo borgo delle Dolomiti è diventato il campione nazionale di incassi pro capite.
Altro che fondi europei: qui il vero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è fatto di flash e cartelli.
Le nuove attrazioni turistiche
Dimenticate le chiesette di montagna o i panorami da cartolina.
Il nuovo simbolo del borgo è il cartello “Attenzione: controllo elettronico della velocità”, ormai più fotografato di quello “Benvenuti a Cortina”.
Il Comune pensa persino di organizzare visite guidate ai box autovelox, con degustazione di grappa artigianale inclusa:
👉 “Tour delle Contravvenzioni, emozioni a 50 km/h”.
Il selfie più gettonato? Non davanti al municipio, ma con il flash dell’autovelox: lì almeno sorridi e sai già quanto ti costa.
Economia della contravvenzione
Ogni residente “vale” in media 2.154 euro di multe: un patrimonio che neanche gli Emirati con il petrolio.
Solo che qui il giacimento non è il greggio, ma il piede pesante degli automobilisti di passaggio.
C’è già chi propone di inserire le multe nel paniere ISTAT, come nuovo prodotto tipico locale, insieme a speck e canederli.
E qualcuno sussurra: “Altro che DOC e IGP… qui servirebbe la sigla M.C.L.: Multe di Colle Lucia”.
Le voci del paese
Un anziano del posto, con aria fiera, ha commentato:
“Con tutti ‘sti soldi possiamo pagare il coro parrocchiale fino al 2100.”
Un altro, meno convinto, scuote la testa:
“Ogni volta che mio nipote passa in motorino davanti casa, mi tocca accendere un mutuo.”
Il modello che fa scuola
La notizia ha fatto il giro d’Italia.
Borghi abruzzesi, molisani e calabresi stanno già studiando il “modello Colle Santa Lucia”.
Si parla di riconvertire i vecchi caselli autostradali in postazioni radar e di inserire le contravvenzioni nei pacchetti turistici:
- Weekend romantico con multa inclusa
- Pacchetto famiglia: 3 notti + 2 contravvenzioni omaggio
Una riflessione amara
Scherzi a parte, la storia fa sorridere ma anche riflettere.
Se i piccoli borghi devono sopravvivere più con le multe che con i residenti, significa che qualcosa non funziona davvero.
Invece di immaginare sviluppo, turismo sostenibile e servizi per restare, si inventano economie lampo che alla lunga non tengono.
E così, il lampo dell’autovelox illumina un futuro che rischia di restare… vuoto.
📢 Consiglio ai sindaci dei piccoli borghi
Se volete far quadrare i conti, non perdete tempo con sagre, turismo o bandiere arancioni.
💡 Piazzate un autovelox all’ingresso del paese e avrete più entrate di una miniera d’oro.
Il futuro dei borghi non è nei giovani che restano, ma nelle multe che arrivano.
Altro che “case a 1 euro”: qui basta un limite a 3 km/h e il bilancio vola. 🚗💸
Attenzione però: sotto i 3 km/h non scatta la multa, ma il parcheggio abusivo.
✒️ Lo Sbadigliatore