
C’è una legge non scritta in Italia: ogni festa patronale nei nostri borghi porta con sé un’opera pubblica “miracolata”.
Si accendono le luminarie, arriva la banda, spunta la processione… e, immancabilmente, qualche tratto di strada torna magicamente percorribile, anche se fino al giorno prima era un cantiere abbandonato.
Il balletto dei ringraziamenti
Poi, immancabile, arriva il comunicato con i nomi.
Nei nostri borghi non basta dire “abbiamo riaperto la strada”: bisogna sciorinare l’elenco completo, come nei titoli di coda di un film.
Il dirigente, l’ingegnere, il geometra, il cantoniere, la società appaltatrice… manca solo il fioraio delle luminarie e il fornaio che porta le pizzelle, e il quadro è completo.
Non è cattiveria: è il rituale.
Così tutti possono dire: “C’ero anch’io”.
Il miracolo dell’ultimo minuto
Ciò che stupisce non è la strada in sé, ma la tempistica.
Lavori iniziati, sospesi, ripresi… e poi, improvvisamente, riapertura strategica alla vigilia della festa.
Non importa se manca ancora un mese alla fine dei lavori: per ora basta poter sfilare in processione con il marciapiede agibile.
Il resto si vedrà.
Entro fine anno, ci assicurano, sarà tutto concluso. E noi ci crediamo: in Italia le promesse hanno sempre la scadenza lunga, ma almeno arrivano con il sorriso.
La satira amara
C’è qualcosa di tenero e di assurdo insieme in questa ritualità: nei nostri borghi la gente aspetta le feste per rivedere strade riaperte, piazze ripulite, marciapiedi rattoppati.
La Madonna diventa, suo malgrado, patrona anche delle manutenzioni straordinarie.
E intanto i cittadini si godono la passeggiata: transenne tolte, asfalto nuovo, aria di festa.
Per qualche giorno ci si illude che le cose funzionino. Poi torneranno le crepe, ma intanto c’è la banda che suona.
Conclusione
Alla fine, il comunicato chiude con gli auguri: “Buone passeggiate e buone feste a tutti”.
E viene quasi da rispondere: “Grazie, ma la prossima volta fate in modo che le passeggiate siano possibili anche senza festa patronale”.
Perché con la fine di agosto finiscono anche le feste patronali… e con esse pure gli asfalti last second.
Moral della favola:
👉 Nei nostri borghi l’asfalto ha un calendario liturgico: risorge a Ferragosto e torna a sparire con la fine delle feste patronali.