Tre istituti, un patrimonio da salvaguardare

Agrario di Scerni, Nautico di Ortona e Alberghiero di Villa Santa Maria: tre eccellenze che devono crescere insieme

La notizia è di pochi giorni fa: per l’anno scolastico 2025/2026 sarà attivata una linea sperimentale di trasporto diretto tra Lanciano e l’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni. Un collegamento pensato per agevolare gli studenti e incoraggiare nuove iscrizioni, nato dalla collaborazione tra Regione Abruzzo, Comune di Scerni e lo stesso istituto, con il supporto dell’assessore Umberto D’Annuntiis e del consigliere regionale Francesco Prospero.

È un passo importante, perché l’Agrario di Scerni non è una scuola qualsiasi: è uno dei tre istituti “unici” della provincia di Chieti, punti di riferimento storici e formativi che rappresentano non solo un’opportunità per i giovani, ma un pezzo fondamentale dell’identità di un territorio.


Tre istituti, tre identità

L’Agrario di Scerni ha radici profonde: fondato negli anni ’60, è diventato un presidio di formazione per generazioni di tecnici, agronomi e imprenditori agricoli. La sua presenza ha rappresentato, e rappresenta tuttora, un investimento culturale su un settore che resta vitale per l’economia abruzzese: la terra, con i suoi prodotti e le sue filiere.

Il Nautico di Ortona, a sua volta, è molto più di una scuola: è un simbolo della vocazione marittima della città e dell’Abruzzo. Da qui sono usciti ufficiali, comandanti e tecnici navali che hanno trovato lavoro in Italia e all’estero. È una finestra aperta sul mondo e sul futuro del mare, oggi più che mai centrale nelle dinamiche economiche, turistiche e ambientali.

L’IPSSAR “Marchitelli” di Villa Santa Maria, infine, porta nel nome e nella storia il marchio di eccellenza dell’enogastronomia italiana. La “patria dei cuochi” ha formato migliaia di professionisti dell’ospitalità, ambasciatori dell’Abruzzo nei ristoranti, negli alberghi e nelle cucine del mondo. È un patrimonio unico, che lega tradizione, innovazione e cultura del cibo.

Tre scuole diverse, tre percorsi formativi distinti, ma accomunati da una caratteristica: rappresentano settori strategici e identitari. Agricoltura, mare, cucina: tre pilastri che, messi insieme, raccontano la carta d’identità dell’Abruzzo chietino.


Non solo da preservare, ma da mettere in rete

Il vero obiettivo, oggi, non può essere soltanto salvaguardarli dall’erosione delle iscrizioni e dallo spopolamento. Queste scuole dovrebbero lavorare in simbiosi, creando progetti comuni, collaborando su percorsi formativi integrati e innovativi.

  • L’Agrario di Scerni potrebbe dialogare con il Nautico di Ortona sul tema della filiera agroalimentare e della logistica.
  • Il Nautico potrebbe intrecciarsi con l’IPSSAR di Villa Santa Maria, immaginando percorsi legati all’accoglienza turistica via mare, alle crociere, alla ristorazione di bordo.
  • L’Alberghiero di Villa potrebbe valorizzare i prodotti e le competenze dell’Agrario, chiudendo il cerchio tra produzione, trasformazione e ospitalità.

Tre scuole che, se messe in rete, diventerebbero un vero polo formativo d’eccellenza, capace non solo di trattenere studenti sul territorio, ma anche di attrarne di nuovi da fuori regione.


Una questione di futuro

In un’epoca in cui lo spopolamento colpisce duramente i borghi e le aree interne, la sopravvivenza di istituti scolastici così specializzati non è un dettaglio: è una questione di futuro.
Senza scuole, i paesi muoiono. E senza scuole di qualità, i giovani emigrano ancora più velocemente, in cerca di opportunità altrove.

Mettere in rete Agrario, Nautico e Alberghiero significa costruire una piattaforma unica, in grado di dialogare con le sfide globali:

  • il turismo sostenibile, che chiede accoglienza e qualità;
  • l’agricoltura moderna, che lega tradizione e innovazione tecnologica;
  • il mare come risorsa economica e ambientale da governare con competenze solide.

Questi tre mondi – terra, mare e cucina – se lavorano separati rischiano di indebolirsi. Se si uniscono, possono diventare il cuore di una strategia per rilanciare un’intera provincia.


Conclusione

Difendere l’Agrario di Scerni, il Nautico di Ortona e l’Alberghiero di Villa Santa Maria non significa soltanto garantire scuole funzionanti. Significa proteggere tre radici vive del territorio: la terra, il mare e la cucina.

Tre mondi che, se messi in rete, possono diventare un’unica forza, capace di dare futuro ai giovani e di ridare voce ai borghi.
Non basta più salvarli: bisogna farli crescere insieme, trasformando tre eccellenze isolate in un patrimonio condiviso e in una speranza concreta per l’Abruzzo di domani.

Per questo, lo stemma che li unisce – con la spiga della terra, l’ancora del mare e gli strumenti della cucina – non è solo un disegno. È un invito a riconoscere, custodire e far crescere insieme le radici di un’intera comunità.

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