
In Italia vince chi nuota, corre o schiaccia. Ma a comandare resta sempre il pallone
C’è un copione che conosciamo bene:
- La pallavolo femminile vince un Mondiale? Titoli a nove colonne.
- Un nuotatore prende oro olimpico? Tutti davanti alla TV a piangere.
- Una ginnasta vola oltre il podio? Orgoglio nazionale.
Poi, però, cala il sipario. I riflettori si spengono. E tutto torna come prima.
Il calcio invece no. Il calcio non ha bisogno di vincere: basta un pareggio con le Fær Øer e l’Italia intera si spacca in due tra processi, talk show e polemiche infinite.
Gli interessi che fanno la differenza
- 💰 Economia: il calcio è un’industria miliardaria. Gli altri sport sopravvivono con gli sponsor locali e qualche briciola di fondi pubblici.
- 📺 Media: i quotidiani sportivi senza calcio non saprebbero neanche da dove cominciare.
- 🏛️ Politica: il calcio è il passatempo preferito dei politici: meglio parlare di un rigore che di un bilancio.
- 🧠 Cultura: il calcio è “pane e circo” da un secolo. Gli altri sport, per quanto nobili, restano da contorno.
La satira del pallone eterno
Il calcio in Italia è come l’amico che non smette mai di parlare di sé, anche quando nessuno gli chiede nulla.
La pallavolo, il nuoto, l’atletica e la scherma sono invece i compagni di classe modello: studiano, portano a casa voti eccellenti, ma finiscono sempre in fondo all’annuario.
E allora succede che:
- 🏐 Una nazionale di pallavolo campione del mondo resta nei titoli per tre giorni.
- 🏊♀️ Un oro nel nuoto fa impennare l’orgoglio nazionale per una settimana.
- 🤺 Una medaglia nella scherma accende l’orgoglio per un weekend.
- ⚽ Un rigore sbagliato in Serie A… tiene banco per mesi.
📌 Morale finale:
In Italia non conta vincere, conta avere un pallone rotondo. Tutti gli altri sport vincono medaglie, ma il calcio vince la scena.