Capitolo 3-La pizza: da Napoli al mondo, simbolo universale di gusto

👉 La cucina italiana, la più gustosa del mondo

Se c’è un piatto capace di rappresentare l’Italia nel mondo, questo è la pizza. Un cerchio perfetto, fatto di pochi ingredienti semplici – acqua, farina, lievito, sale, pomodoro e mozzarella – che ha conquistato ogni continente. La pizza non è solo un alimento: è un rito, una tradizione, un patrimonio culturale che parla di Napoli e dell’Italia intera.


Origini: nei vicoli di Napoli

La storia della pizza nasce a Napoli, città di popolo, di vicoli stretti e di forni a legna. Già nel Settecento si conoscevano focacce condite, ma è con l’arrivo del pomodoro dall’America che la pizza assume la forma che conosciamo. Economica, saziante, gustosa: la pizza diventa il cibo del popolo.

Nel 1889, secondo la tradizione, il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò una pizza alla regina Margherita di Savoia: pomodoro, mozzarella e basilico, i tre colori della bandiera italiana. Nasce così la pizza margherita, simbolo nazionale e orgoglio napoletano.


La magia del forno a legna

Il segreto della pizza napoletana è il forno a legna. A oltre 400 gradi, in appena 90 secondi, l’impasto si trasforma: il cornicione si gonfia, resta morbido e fragrante, il condimento si scioglie e sprigiona aromi inconfondibili.

Ogni pizzaiolo ha la sua arte: la scelta delle farine, i tempi di lievitazione, la maturazione dell’impasto. Ma tutti condividono lo stesso principio: rispetto per la tradizione e amore per un piatto che, pur nella sua semplicità, è capace di emozionare.


Varianti regionali

Se Napoli è la patria, la pizza ha saputo adattarsi e reinventarsi in ogni regione italiana:

  • Pizza romana: sottile e croccante, quasi una sfoglia dorata.
  • Sfincione siciliano: alto, soffice, ricco di cipolla, acciughe, formaggio e origano.
  • Focaccia ligure: simile ma diversa, più semplice, profumata d’olio.
  • Pizze rustiche abruzzesi e molisane: spesso ripiene di verdure, salumi o formaggi.

La pizza dimostra così la sua straordinaria capacità di adattamento, pur restando fedele alla sua anima popolare.


Dall’Italia al mondo

La pizza viaggia con gli emigrati italiani. A New York, Buenos Aires, Melbourne, Toronto, diventa subito simbolo di italianità. Nelle pizzerie all’estero non si serviva soltanto cibo: si teneva vivo il legame con la terra d’origine.

Col tempo, ogni Paese ha creato versioni proprie: la New York style, la Chicago deep dish, le pizze con ingredienti esotici. Eppure, ovunque, resta un punto fermo: la pizza napoletana è l’origine, la madre di tutte le pizze.


Un rito sociale

In Italia la pizza è più di un piatto: è un rito collettivo.
È la cena del sabato sera con gli amici, il pranzo veloce in pausa lavoro, il momento conviviale che mette d’accordo tutti.

La pizzeria è un luogo democratico, dove si incontrano famiglie, giovani e turisti. Il prezzo accessibile e la versatilità la rendono amata da ogni fascia sociale. La pizza, insomma, è inclusione e condivisione.


Innovazione e futuro

Oggi la pizza vive una nuova stagione di creatività. Giovani pizzaioli hanno riscoperto farine integrali, grani antichi, lievitazioni naturali. Sono nate pizze gourmet, con ingredienti a km 0 e abbinamenti originali.

Le nuove tendenze non cancellano la tradizione: la esaltano. Dietro una pizza innovativa c’è sempre un richiamo alla memoria: il profumo del forno a legna, la semplicità del pomodoro, il gesto di chi stende l’impasto.


Un patrimonio UNESCO

Nel 2017 l’arte dei pizzaiuoli napoletani è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità. Non è solo la pizza a essere celebrata, ma il sapere che c’è dietro: i gesti tramandati, i rituali, la cultura che resiste al tempo.

Difendere la pizza significa difendere questo patrimonio. Per questo esistono associazioni e disciplinari che tutelano la verace pizza napoletana, affinché il mondo intero sappia distinguere tra una vera pizza e le sue imitazioni.


Conclusione: un cerchio che unisce

La pizza nasce a Napoli, ma oggi appartiene al mondo. È la prova che la cucina italiana, pur restando fedele alle proprie radici, sa diventare universale.

Un cerchio di pasta e sapori che unisce le persone, che racconta l’Italia ovunque, che porta con sé il calore del Sud e la fantasia degli italiani.

👉 Questo è il terzo passo del nostro viaggio: nei prossimi articoli continueremo a raccontare le eccellenze che rendono la cucina italiana la più gustosa del mondo.

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