
✍️ Pe🌊 Fossacesia: Bandiera Blu al mare, Bandiera Nera al turismo
✍️ Pensieri Scomposti – Sotto il cielo
Ogni anno, puntuale come la messa di Natale, arriva la cerimonia della Bandiera Blu. Sindaco in fascia tricolore, autorità in divisa, foto di gruppo, applausi. E il mare, quello sì, è bello davvero. Pulito, premiato, addirittura da collezione: 24 riconoscimenti consecutivi.
Peccato che, mentre il vessillo blu sventola orgoglioso sopra il municipio, a sventolare in spiaggia non siano certo gli asciugamani dei turisti.
Perché qui, signori miei, ci vorrebbe un’altra bandiera, meno elegante ma più sincera: la Bandiera Nera del flusso turistico.
Il rito della foto
La scena è sempre la stessa: davanti al municipio si allineano il sindaco, gli assessori, le forze dell’ordine, qualche associazione, e la bandiera che sale lenta sul pennone. Flash, sorrisi, comunicato stampa.
Ecco fatto: la città ha di nuovo il suo certificato di qualità.
E i turisti?
Forse sono rimasti imbottigliati sulla statale 16, o magari hanno preso il treno… peccato che la stazione sia abbandonata da anni.
La realtà dietro la vetrina
Perché diciamocelo: la Bandiera Blu garantisce l’acqua pulita, non le idee chiare.
E di idee, in tema turistico, qui se ne vedono poche.
Gli stabilimenti lavorano tre mesi l’anno, i B&B arrancano, i ristoranti sopravvivono tra weekend di pienone e settimane deserte.
La famosa Costa dei Trabocchi doveva diventare la “Riviera alternativa”, e invece rischia di essere una pista ciclabile con vista mare e… poco più.
Bandiera Blu: orgoglio o placebo?
C’è chi dice: “Senza la Bandiera Blu, sarebbe peggio”.
Vero. Ma anche un malato cronico si consola dicendo: “Almeno non sono morto”.
La verità è che la Bandiera Blu è diventata un placebo politico: la si mostra al popolo come prova di successo, mentre i problemi veri restano sotto la sabbia.
- I giovani continuano ad andarsene.
- I collegamenti pubblici sono inesistenti.
- Gli eventi culturali latitano.
- La stagione dura quanto un lampo estivo.
E allora la domanda è: a cosa serve una Bandiera Blu se il turista, dopo un bagno, non ha altro da fare?
La proposta (ironica)
Forse bisognerebbe istituire un nuovo riconoscimento: la Bandiera Nera del Turismo Fantasma.
Si assegnerebbe a tutte le località che hanno il mare più bello del mondo ma non sanno attrarre visitatori.
Fossacesia sarebbe candidata ideale: un mare che profuma di qualità… e un turismo che sa di rimpianto.
La morale della favola
Le bandiere sventolano, il vento passa, le foto finiscono negli archivi dei giornali locali.
Ma un’economia turistica non vive di simboli: vive di programmazione, idee, infrastrutture, eventi. Vive, soprattutto, di persone che arrivano, spendono, restano e tornano.
Per ora, a Fossacesia, resta solo il mare. Bellissimo, limpido, blu.
Ma intorno, troppo spesso, si respira un vuoto che di blu non ha nulla.
E allora sì: Bandiera Blu per le acque, Bandiera Nera per il turismo.
📍 Pensieri Scomposti – Il Sognatore Lento