
Quando la scelta è tra urlare o affogare nella disinformazione
La flottiglia, scampata ai moduli divorati dal ciclope burocratico, navigava verso acque apparentemente tranquille. Ma chi conosce il Mediterraneo sa che la quiete è un miraggio: tra due coste si celavano i mostri più insidiosi di tutti.
Da una parte, Scilla, mostro dalle molte teste urlanti. Non masticava carne, ma parole: ogni testa era un conduttore di talk-show, con microfono incorporato e un sorriso sempre pronto a trasformarsi in ghigno.
Dall’altra parte, Cariddi, un vortice oscuro che non inghiottiva navi, ma notizie. Ogni volta che risucchiava un’informazione, la restituiva deformata: da un titolo diventava slogan, da un dato diventava complotto, da un sospetto diventava certezza virale.
L’incubo delle urla
Scilla ringhiava con le sue teste:
- “Parli lei!”
- “No, mi lasci finire!”
- “Gli italiani devono sapere la verità!”
- “Non mi interrompa, siamo in democrazia!”
Le grida si intrecciavano come raffiche di mitra, e ogni frase lasciava schegge di confusione. Il Capitano Romantico tentò di declamare versi, ma la sua voce fu sommersa da applausi registrati.
L’Attivista Indignata provò a lanciare slogan, ma fu subito accusata di populismo da una testa, mentre un’altra la definiva elitista.
L’Influencer Idealista, entusiasta, si filmava: “Ragazzi, oggi sono ospite da Scilla, seguite la diretta!”
Il Funzionario Diplomatico alzò la mano per parlare, ma gli spensero il microfono.
Il gorgo della disinformazione
Intanto Cariddi roteava poco distante. Ogni notizia lanciata in mare veniva risucchiata:
- Un comunicato diventava complotto.
- Una ricerca scientifica diventava opinione.
- Un tweet satirico diventava “clamorosa rivelazione”.
Gli scafi delle barche rischiavano di spezzarsi, intrappolati nel vortice dei “si dice” e dei “fonti anonime”.
Il Capitano Romantico, leggendo un giornale, lo vide trasformarsi in un volantino di propaganda.
L’Attivista Indignata alzò il pugno, ma il suo grido fu risucchiato e restituito come “rivendicazione terroristica”.
L’Influencer Idealista cercò di cavalcare il vortice con un trend, ma fu travolto da commenti bot: “Fake! Venduto! Svegliaaaa!”
Il Funzionario Diplomatico tentò di depositare una rettifica, ma fu triturata in mille meme.
Tra Scilla e Cariddi
La flottiglia capì che non c’era via d’uscita facile. Restare fermi significava affondare. Passare troppo vicino a Scilla significava essere sbranati dalle urla. Avvicinarsi a Cariddi voleva dire essere risucchiati dalle fake news.
Fu allora che il mare suggerì la scelta: non fermarsi, non rispondere, non gridare più forte. Navigare in silenzio, lasciando che i mostri urlassero e divorassero da soli.
Il Capitano Romantico trattenne i suoi versi.
L’Attivista Indignata, per la prima volta, tacque.
L’Influencer Idealista spense la diretta.
Il Funzionario Diplomatico chiuse i faldoni.
E il silenzio, per un attimo, li salvò.
Epilogo
La flottiglia passò oltre, stremata ma ancora intera. Alle loro spalle, Scilla continuava a urlare e Cariddi a risucchiare, eterni mostri di un Mediterraneo che aveva imparato a ridere anche della confusione.
Il mare sussurrò: “Gli uomini credono di temere le onde, ma i veri naufragi li trovano nei loro stessi rumori.”
All’orizzonte, già si intravedeva una nuova minaccia: una maga sorridente, con un flauto che trasformava i marinai in testimonial. Era Circe.
✍️ Pensieri Scomposti – Il Sognatore Lento