
đ I trabocchi
Braccia di legno protese nel mare,
custodi silenziosi di albe e tramonti,
avete pescato secoli di pazienza
e reti colme di speranza.
Oggi non siete piĂš solo mestiere,
ma sogno sospeso sullâacqua,
luogo dove il vento racconta storie
e il mare sussurra ricordi.
Chi vi guarda ritrova se stesso,
chi vi attraversa impara a rallentare,
chi vi fotografa porta via
un frammento dâeterno.
E voi restate lĂŹ,
ragni colossali innamorati dellâAdriatico,
a tessere reti di poesia
che nessuno potrĂ strappare. âď¸ Il Sognatore Lento
Un tratto dâAbruzzo che unisce natura, memoria e sapori
Un nome che racconta unâidentitĂ
La Costa dei Trabocchi non è solo un pezzo di litorale: è un marchio di identitĂ per lâAbruzzo. Il nome deriva dai âtrabocchiâ, antiche macchine da pesca costruite su palafitte in legno, che si protendono verso lâAdriatico come ragni di mare.
Lo scrittore Gabriele DâAnnunzio li definĂŹ proprio cosĂŹ: âragni colossaliâ, affascinato dal loro aspetto e dalla loro poesia.
Oggi i trabocchi sono diventati simbolo di un turismo lento, che non si limita al bagno in spiaggia, ma cerca radici, autenticitĂ e storie da ascoltare.
La geografia della meraviglia
Il tratto di costa si estende da Ortona a Vasto, attraversando borghi marinari e colline che scendono dolcemente verso il mare.
Qui non troverai un litorale uniforme: si alternano spiagge di sabbia, calette nascoste di ciottoli, scogliere e promontori che regalano scorci mozzafiato.
đ Alcuni punti imperdibili:
- San Vito Chietino, balcone naturale sullâAdriatico;
- Fossacesia, con lâAbbazia di San Giovanni in Venere che domina il paesaggio;
- Punta Aderci a Vasto, una riserva naturale che incanta con le sue spiagge selvagge e i tramonti infuocati.
La Via Verde dei Trabocchi: la ciclabile sul mare
Un progetto recente ha restituito al territorio un tracciato unico: il vecchio percorso ferroviario è diventato una pista ciclopedonale che costeggia lâintera costa.
La Via Verde dei Trabocchi permette di vivere il mare a ritmo lento: in bici o a piedi, tra gallerie ferroviarie riconvertite, aree di sosta panoramiche e accessi diretti alle spiagge.
Ă unâesperienza che unisce sport, natura e cultura: si pedala a pochi metri dallâacqua, con i trabocchi che sembrano allungare le loro braccia verso chi passa.
Sapori sospesi sul mare
Molti trabocchi oggi sono diventati ristoranti sul mare. Cenare su queste palafitte significa ascoltare il fruscio delle onde mentre si assapora il pescato fresco dellâAdriatico: zuppe di pesce, spaghetti alle vongole, fritture croccanti, accompagnati dai vini del territorio, come il Montepulciano dâAbruzzo e il Pecorino.
Non è solo una cena, ma un rito che mette insieme tradizione e paesaggio.
Cultura e memoria
La Costa dei Trabocchi non è solo turismo balneare. à anche memoria di lavoro e fatica: qui i pescatori hanno inventato soluzioni ingegnose per sopravvivere, i contadini hanno coltivato vigne che scendono fino al mare, e gli scrittori hanno trovato ispirazione.
Ogni borgo custodisce una storia: un trabocco salvato dalla rovina, una famiglia che continua a gestirlo, una comunitĂ che difende questo patrimonio da speculazioni e incuria.
PerchĂŠ andarci (e tornarci)
Visitare la Costa dei Trabocchi significa immergersi in un paesaggio che cambia di continuo: un giorno pedali lungo la pista, il successivo scopri un monastero millenario, la sera ceni sospeso tra mare e cielo.
Ă un luogo che unisce mare, collina e montagna, in un fazzoletto dâItalia che ha saputo custodire la sua autenticitĂ .
⨠Conclusione
La Costa dei Trabocchi è un invito al viaggio lento, al rispetto della natura e alla riscoperta delle radici.
Chi la percorre porta via con sĂŠ non solo una foto al tramonto, ma un pezzo di storia e di identitĂ abruzzese.