🌿 Fossacesia: il tempo degli ulivi e il respiro della vendemmia

Settembre, a Fossacesia, non è solo vendemmia. È il mese in cui gli uliveti che ricoprono le colline si tingono di luce nuova, preludio alla raccolta che verrà. Sono loro, gli alberi secolari dalle chiome argentee, a disegnare il paesaggio e a raccontare la vera identità del borgo.
L’olio extravergine che qui nasce è il frutto di una vocazione antica: fossacesiana è la terra della DOP Colline Teatine, una culla verde affacciata sull’Adriatico, dove l’olivo non è solo coltura, ma parte del carattere stesso della comunità.
Eppure, tra un uliveto e l’altro, spuntano ancora i vigneti: filari di Montepulciano e Pecorino che a settembre regalano grappoli maturi. La vendemmia, in questo contesto, è come un canto di sottofondo: meno estesa degli ulivi, ma capace di dare ritmo e colore al paesaggio agricolo.
Ulivi e mare: il paesaggio di Fossacesia
Dall’abbazia di San Giovanni in Venere lo sguardo corre veloce: prima gli ulivi che si distendono sulle colline, poi i vigneti sparsi, infine il blu dell’Adriatico. È un mosaico unico, dove la terra e il mare si parlano da secoli.
Gli olivi, con la loro presenza massiccia, sono il respiro lungo del territorio. I vigneti, più discreti, ricordano invece l’alternanza delle stagioni e la vitalità di un’agricoltura che non si arrende. Insieme, raccontano un paesaggio che vive di equilibri e di diversità.
Tradizioni e comunità
A Fossacesia la raccolta non è mai solo lavoro. Che siano olive o grappoli, ogni stagione diventa occasione di incontro. Famiglie e vicini collaborano, condividono fatiche e sorrisi.
Settembre porta con sé la convivialità della vendemmia: cassette colme d’uva, risate tra i filari, pranzi improvvisati all’aperto. Ma il pensiero corre già all’autunno inoltrato, quando sarà il turno delle olive e le frantoiate scandiranno le giornate con il profumo intenso dell’olio nuovo.
Turismo lento: tra olio e vino
Negli ultimi anni, Fossacesia ha trovato nuova linfa nel turismo. La pista ciclabile della Costa dei Trabocchi, i ristoranti sui trabocchi stessi, le spiagge premiate hanno attratto visitatori da ogni parte.
Ma ciò che rende speciale l’esperienza è l’autenticità agricola: degustare un olio appena molito o partecipare a un pranzo di vendemmia. Oleoturismo e enoturismo non sono slogan, ma possibilità concrete di vivere il territorio in maniera lenta, partecipata, vera.
Giovani e futuro
La vera sfida è consegnare questo patrimonio alle nuove generazioni. Se tanti giovani in passato hanno lasciato le campagne, oggi qualcuno torna: piccoli frantoi artigianali, cantine familiari, progetti di sostenibilità.
Ulivi e vigne diventano così non solo memoria, ma occasione di futuro. Chi sceglie di restare o di tornare non difende solo un mestiere, ma anche un paesaggio e una cultura.
Conclusione: settembre 2025
Fossacesia vive in questo equilibrio: ulivi in primis, signori del paesaggio, e vigne a contorno, voce poetica che colora settembre.
La vendemmia non ruba la scena, ma l’accompagna: è un preludio al raccolto più atteso, quello delle olive, ed è insieme un segno di vitalità, di comunità, di legame con la terra.
Così, tra colline verdi e grappoli maturi, Fossacesia continua a raccontarsi. Non con grandi proclami, ma con il silenzio degli ulivi e la musica discreta della vendemmia.
🌿🍇 Ulivi e vendemmia a Fossacesia
Gli ulivi stendono ombre d’argento,
custodi antichi delle colline,
tra i rami lenti scorre il respiro
di chi semina futuro ogni stagione.
E tra un uliveto e l’altro
sbocciano filari d’uva,
settembre li veste di grappoli pieni,
canto discreto che accompagna la terra.
Così Fossacesia si racconta:
olio come radice,
vino come colore,
e il mare sullo sfondo che accoglie entrambi,
unendo presente e memoria.
Il Sognatore Lento