Mese: settembre 2025
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Capitolo V – Il carcere di Forlì e La mia vita (1909)
Il nuovo secolo era appena iniziato e Benito Mussolini aveva già bruciato i primi anni della giovinezza tra aule scolastiche, piazze polverose e viaggi inquieti. Portava addosso le cicatrici della Svizzera – la fame, le notti all’aperto, il carcere di Berna – e la fierezza di chi era sopravvissuto. Tornato in Romagna, il destino lo…
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Capitolo IV – Il ritorno e la fiamma
L’Italia lo accolse di nuovo nel 1904, con le stesse strade polverose e gli stessi campi che aveva lasciato due anni prima. Ma Benito non era più lo stesso ragazzo. L’esperienza svizzera, con la fame, le notti all’aperto e il carcere di Berna, gli aveva indurito lo sguardo. Tornava con la certezza di aver scelto…
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Capitolo III – Il giovane maestro e l’esilio
Capitolo III de Il giovane Mussolini: dal diploma da maestro alla partenza per la Svizzera. Tra lavori umili, circoli socialisti e cinque mesi di carcere a Berna, Benito si forma come giovane rivoluzionario. Un racconto romanzato delle sue prime esperienze di esilio e lotta politica.
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L’amore passa, la fame no
«Una vignetta fa sorridere: “Sposa qualcuno che sappia cucinare… l’amore passa, la fame no”. Ma dietro l’ironia c’è una verità profonda: i sentimenti si nutrono anche di gesti concreti e quotidiani. Perché l’amore può cambiare forma, ma la fame – di cibo e di affetto – resta sempre.»
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“Un cuore di carne vale più di mille fiori 🌹🔥”
«Altro che fiori e cioccolatini: qui il cuore batte al ritmo della brace. Un augurio speciale per chi crede che l’amore vero si misuri in spiedini e salsicce!»
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Dal campolargo al camposanto
Era nato come grande progetto: “mettiamo insieme tutti, dal verde al rosso, dal giallo al rosa shocking”. Un campo largo, larghissimo. Talmente largo che ci si perdevano dentro pure le zappe. Per un po’ ha funzionato come slogan: la parola magica che prometteva unità, futuro, prospettiva. Poi è arrivata la realtà: i partiti hanno cominciato…
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Flottiglie e salotti: la geopolitica da coperta di lana
«Flottiglie in mare, bandiere al vento e salotti che applaudono: la solidarietà diventa spettacolo, tra regate ideologiche e geopolitica da copertina. Una satira sul Ponte mediatico che vale più di quello reale.»
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Il ponte e le “minchiate da salotto”
«Mentre dai salotti televisivi il Ponte sullo Stretto viene definito una “minchiata pazzesca”, in Sicilia i cittadini vivono ogni giorno collegamenti lenti e servizi carenti. Il ponte non è un monumento all’ego, ma un’occasione di sviluppo e dignità. Le vere minchiate? Quelle dei salotti che campano di slogan.»
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Sveglia, Europa: le flottiglie per Gaza e la lentezza dell’Unione
Le flottiglie per Gaza non portano solo aiuti, ma un messaggio politico: la solidarietà c’entra e non c’entra. L’Europa, intanto, resta ferma.