Un sogno in forma di logo: quattro stagioni per raccontare un territorio

Un simbolo che nasce da un’idea personale
Ci sono luoghi che non hanno bisogno di biglietti da visita, ma di segni che li raccontino.
La Costa dei Trabocchi è uno di questi: un tratto di mare e di terra che parla da sé, con i trabocchi sospesi sull’acqua, i filari di ulivi e i colori che cambiano con le stagioni.
Eppure, proprio perché così ricca di identità, meritava un logo.
Un piccolo simbolo che provasse a racchiudere in un segno grafico la sua poesia.
Non un marchio ufficiale, ma un omaggio personale.
Un modo per dire: questa costa è la più bella del mondo, e io la immagino così.
Il trabocco, cuore del logo
Al centro c’è lui: il trabocco.
Una macchina da pesca povera e ingegnosa, che nei secoli è diventata il simbolo di un intero territorio.
Il trabocco non è solo architettura: è pazienza, resistenza, equilibrio tra uomo e mare.
Disegnarlo in forma stilizzata significa riconoscerlo come segno identitario, quasi fosse un emblema araldico del nostro tempo.
Sotto, le onde: semplici, morbide, a ricordare che senza il mare i trabocchi non esisterebbero.
I colori scelti
Per raccontare la Costa dei Trabocchi ho immaginato 4 varianti, una per ogni stagione:
🍂 Autunno – aranci, rossi e marroni, come le vigne e gli ulivi al tramonto.
❄️ Inverno – azzurri freddi e blu profondi, il mare che si fa silenzioso.
🌸 Primavera – verdi e rosa delicati, la rinascita della natura.
☀️ Estate – gialli e azzurri brillanti, la luce piena e il mare che accoglie.
Quattro stagioni, quattro volti di una stessa costa.
La scritta e la firma
Sotto compare la frase: “La Costa dei Trabocchi – la più bella del mondo”.
Non è uno slogan turistico, ma un atto d’amore.
È quello che sente chi ci vive, chi ci torna ogni estate, chi percorre la Via Verde al tramonto.
In basso a destra, la firma: Il Sognatore Lento.
Perché un logo non è mai solo un disegno: è anche uno sguardo, un’appartenenza, un modo per dire “ci sono anch’io”.
Un invito alla comunità
Questo logo non pretende di essere “il logo ufficiale” della Costa dei Trabocchi.
Non nasce da un ente o da un’associazione, ma da un’idea personale: un piccolo atto creativo per raccontare in modo diverso il nostro territorio.
Ma forse può essere anche uno stimolo: immaginare insieme un’identità visiva condivisa, capace di raccontare al mondo un territorio che ha bisogno non solo di bellezza, ma anche di unità.
Conclusione
Un trabocco stilizzato, onde e poche parole: ecco un modo per dire al mondo che la Costa dei Trabocchi è unica.
Non è un progetto istituzionale, ma un gesto d’amore.
Un segno che nasce da un sogno e che, forse, può diventare patrimonio di tutti.
👉 E voi? Come immaginereste il logo della vostra terra?
✍️ Il Sognatore Lento