
Quando l’arte sparisce, ma la colpa resta sempre la stessa
di Il Sognatore Lento

In Francia hanno rubato gli otto gioielli della corona dal Louvre.
Un colpo da 88 milioni di euro, durato pochi minuti, messo a segno da ladri vestiti da traslocatori.
La notizia ha fatto il giro del mondo, Macron ha promesso “tolleranza zero”, i giornali ne hanno parlato per due giorni… e poi basta.
Fine della storia.
Ora proviamo a immaginare la stessa scena, ma in Italia.
Metti che rubino un Caravaggio, un Modigliani, o magari la statua del Nettuno di Bologna.
Da noi non si parlerebbe del furto, ma di chi ne è politicamente responsabile.
E indovina chi?
Esatto: la Meloni.
📺 Il telegiornale delle colpe
TG1, edizione speciale:
“Clamoroso furto d’arte a Roma. Sparito un quadro di inestimabile valore.
L’opposizione attacca: ‘È il simbolo del degrado culturale del governo.’”
Nel frattempo, i ladri stanno ancora brindando al bar.
Da noi, però, è già partita la caccia alla colpa:
chi non è ancora colpevole, lo sarà entro il prime time.
🗞️ Le prime pagine (già scritte)
Repubblica: “Rubato il Caravaggio, ma la vera ombra è di Palazzo Chigi.”
Il Fatto: “Meloni e i tagli alla cultura: ora rubano anche la luce nei quadri.”
Domani: “Colpo simbolico: sparisce l’arte, resta la propaganda.”
Libero: “Colpo di genio! Finalmente qualcuno che investe nella cultura (degli altri).”
Il bello è che nessuno parlerebbe più dei ladri.
Solo di sondaggi, tweet e clima d’odio.
Perché in Italia anche i furti hanno un orientamento politico.
🗣️ Il dibattito infinito
Talk-show del martedì:
“Furto o messaggio politico? La destra ha perso anche il pennello.”
In studio: tre politici, due influencer, un critico d’arte e un povero restauratore che prova a dire qualcosa di sensato.
Nessuno lo ascolta.
Nel frattempo, sui social impazza la tendenza del giorno:
#ColpaDellaMeloni.
C’è chi la accusa di aver ridotto i fondi alla cultura, chi di averli aumentati nel modo sbagliato,
chi di non aver previsto i furti con sufficiente empatia democratica.
🧾 L’inchiesta parlamentare
Dopo una settimana, arriva la Commissione:
“Verificare l’impatto del furto sul pluralismo culturale e sulla libertà creativa delle opposizioni.”
Traduzione: un’altra riunione per non decidere nulla.
Nel frattempo, il quadro è già stato venduto in qualche asta privata a Dubai,
ma noi siamo ancora qui, a stabilire se la cornice fosse fascista.
💬 La morale (amara ma necessaria)
In Francia rubano e la notizia dura due giorni.
In Italia non ruberebbero solo il quadro, ma anche la dignità del dibattito.
E dopo settimane di polemiche, nessuno ricorderebbe più nemmeno il titolo dell’opera.
Perché la vera tragedia non è che scompaia l’arte,
ma che scompaia il buon senso.
💭 Conclusione
E così, nel Paese dove ogni fatto diventa un pretesto per litigare,
anche un furto d’arte si trasformerebbe in un referendum sul governo.
E mentre noi discutiamo di chi sia la colpa,
i ladri — quelli veri — continuerebbero tranquillamente a fuggire.
✍️ Il Sognatore Lento