Richiesti chiarimenti su costi, procedure e sostenibilità. Il Governo: “Iter regolare, forniremo la documentazione necessaria”

La decisione dei giudici contabili
La Corte dei Conti ha momentaneamente sospeso l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina, chiedendo al Governo chiarimenti su alcuni aspetti tecnici ed economici.
Il provvedimento riguarda la delibera CIPESS n. 41/2025, documento chiave per la realizzazione dell’opera.
In assenza del visto di legittimità, la delibera non può entrare in vigore.
Non si tratta di una bocciatura politica, ma di un atto tecnico nell’ambito del controllo di legittimità amministrativa: una richiesta di integrazioni e approfondimenti prima di procedere.
Cosa è emerso dall’esame della Corte
I magistrati contabili hanno evidenziato criticità di carattere procedurale e finanziario.
Tra i punti segnalati:
- variazioni nel quadro economico dell’opera rispetto alle previsioni iniziali;
- aumento della quota di finanziamento pubblico, con minore contributo privato;
- mancanza o incompletezza di pareri tecnici e ambientali;
- bisogno di ulteriori verifiche su costi, sostenibilità e impatto economico.
La Corte ha quindi chiesto al Ministero delle Infrastrutture e al CIPESS di integrare la documentazione e chiarire le perplessità prima di concedere il via libera definitivo.
Nessun cantiere fermo: il ponte resta un progetto
La decisione della Corte ha creato un ampio dibattito, ma va precisato che il ponte non è stato ancora costruito.
Non esistono cantieri attivi da sospendere: il provvedimento riguarda la fase amministrativa del progetto, non quella esecutiva.
Pertanto, nessun ponte è stato “smontato” né si tratta di un blocco dei lavori già in corso.
Un’opera che divide da sessant’anni
Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta una delle opere più discusse della storia italiana.
Il progetto, ideato negli anni Sessanta, prevede un ponte sospeso a campata unica di oltre 3,3 chilometri, destinato a collegare Messina e Villa San Giovanni.
Per i sostenitori, è un simbolo di modernità e sviluppo per il Sud, in grado di rilanciare i collegamenti e generare occupazione.
Per i critici, resta un’opera ad alto rischio, sia sul piano economico sia su quello tecnico, con dubbi legati alla sismicità dell’area e all’impatto ambientale.
Le questioni economiche sotto esame
Il costo complessivo stimato si aggira intorno ai 13,5 miliardi di euro, cifra che la Corte dei Conti chiede di contestualizzare e dettagliare.
Secondo i giudici, l’attuale piano finanziario non chiarisce pienamente la distribuzione delle risorse tra fondi pubblici e privati.
Tra i punti da chiarire:
- la ripartizione delle coperture tra Stato e investitori;
- la spesa per le opere accessorie, come raccordi ferroviari e stradali;
- le modalità future di gestione economica e manutenzione.
La Corte non contesta l’utilità dell’opera, ma sottolinea la necessità di trasparenza e coerenza nell’utilizzo dei fondi pubblici.
Gli aspetti tecnici e ambientali
Oltre ai conti, restano in sospeso alcune valutazioni ambientali.
Il progetto insiste su un’area ad alta sensibilità paesaggistica e sismica: per questo la Corte richiede aggiornamenti sui pareri tecnici e sulla valutazione di impatto ambientale.
Le autorità competenti dovranno verificare la sicurezza strutturale del ponte sospeso, la resistenza ai venti dello Stretto e le soluzioni per l’integrazione con la rete ferroviaria e autostradale.
Le reazioni del Governo
Dal Ministero delle Infrastrutture è arrivata una nota ufficiale:
“Si tratta di un passaggio tecnico – ha spiegato il Ministero –. Forniremo alla Corte dei Conti tutti i documenti richiesti. Il progetto non è fermato e proseguirà nel rispetto delle procedure.”
Le reazioni politiche restano diversificate.
Alcune forze di maggioranza invitano a non drammatizzare, definendo la sospensione “una normale verifica amministrativa”.
Le opposizioni, invece, chiedono “trasparenza, prudenza e valutazione oggettiva delle priorità”, ricordando che molte infrastrutture locali nel Sud sono ancora incomplete.
Prossimi passi
Il Ministero dovrà ora trasmettere le integrazioni richieste.
Solo dopo un nuovo esame, la Corte potrà eventualmente rilasciare il visto di legittimità, consentendo al progetto di avanzare verso la fase esecutiva.
Non sono previsti tempi certi, ma la sospensione potrebbe posticipare di alcuni mesi il calendario iniziale, che prevedeva l’apertura dei cantieri entro il 2025.
Un progetto tra ambizione e controllo
Il Ponte sullo Stretto resta una sfida ingegneristica e amministrativa.
L’intervento della Corte dei Conti non chiude il percorso, ma lo rende più rigoroso.
Il controllo di legittimità è parte integrante di una corretta gestione pubblica e garantisce che le grandi opere siano sostenibili e trasparenti.
In attesa dei chiarimenti richiesti, il ponte più simbolico d’Italia rimane — ancora una volta — sospeso tra progetti, carte e opinioni.
Un’opera che continua a interrogare il Paese sul suo modo di costruire: non solo infrastrutture, ma fiducia e metodo.