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C’è chi crede nei miracoli, e chi ne vive uno ogni giorno: restare lucidi in Italia.
Tra promesse elettorali riciclate, crisi inventate e dibattiti che durano meno di un temporale d’agosto, l’italiano vero continua a fare ciò che sa meglio: resistere.
Resiste al traffico, alla burocrazia, ai rincari. Ma soprattutto — resiste alla politica.

Ogni legislatura comincia con la parola “cambiamento” e finisce con “emergenza”.
Ogni nuovo volto è un “uomo del popolo” fino al primo incarico. Poi, d’improvviso, scopre che il popolo è solo un’idea astratta.
E mentre loro cambiano alleanze, loghi e partiti, noi cambiamo solo bollette.

Il vero miracolo italiano non è avere fede in un leader: è conservare la fiducia in noi stessi.
È la forza silenziosa di chi apre la serranda ogni mattina, di chi lavora senza telecamere, di chi non promette nulla ma mantiene tutto.
Perché la vera opposizione, in fondo, è la coscienza civile.

Ecco allora il nostro tricolore quotidiano: verde come la speranza, bianco come la fatica, rosso come la rabbia che ci scorre nelle vene ma non ci fa smettere di credere.
Finché ci sarà un italiano che non si arrende alla politica, l’Italia sarà ancora viva.

✍️ Il Sognatore Lento