L’arte, la divisione e la fine di un sogno

Il 1968 segna un passaggio drammatico, ma allo stesso tempo epocale, nella carriera dei Beatles.
Il mondo sta cambiando e la band si trova a dover fare i conti con la propria identità, la popolarità e le crescenti tensioni interne.
Mentre la psichedelia lascia il passo a un ritorno alla musica più pura, il gruppo entra nel periodo di massima sperimentazione con The White Album, il disco che cambierà per sempre il panorama musicale ma che, allo stesso tempo, segnerà la fine della loro unità.
1. Il ritorno alle origini: The White Album
Il 1968 vede i Beatles dividersi, ma anche spingersi oltre qualsiasi limite conosciuto.
Il loro album omonimo, The White Album, è un’opera epocale che racchiude tutte le contraddizioni del gruppo.
Ogni membro della band scrive e registra tracce indipendenti, con uno stile più personale, distante dal concetto di gruppo unito che li aveva caratterizzati all’inizio.
Il risultato è un album frammentato, pieno di idee brillanti ma anche di conflitti non risolti.
Le canzoni spaziano dall’introspezione di John, alla dolcezza di Paul, alla spiritualità di George.
Non esiste un filo conduttore; ogni traccia è un mondo a parte.
Eppure, nonostante le difficoltà, The White Album è uno degli album più influenti della storia della musica.
🎧 Back in the U.S.S.R.
2. Le difficoltà interne: le tensioni tra i membri
Nonostante il successo in studio, il 1968 è anche l’anno in cui le crepe interne al gruppo diventano più evidenti.
La tensione cresce durante le registrazioni dell’album.
John e Paul iniziano a litigare più spesso, con John che si allontana sempre più da Paul, la cui leadership musicale diventa sempre più dominante.
George, nel frattempo, si sente sempre più escluso e sperimenta nuove influenze musicali, in particolare la spiritualità indiana, ma sente che i suoi contributi vengono spesso minimizzati.
Ringo, sempre più deluso dalle crescenti fratture, abbandona temporaneamente il gruppo, solo per tornare poco dopo.
Le riprese per The White Album divengono un campo di battaglia emotiva. Ogni canzone sembra un’unità a sé stante, e la band fatica a ricostruire la coesione che li aveva uniti nei primi anni.
3. La spiritualità di George Harrison e l’influenza indiana
Nel 1968, George Harrison si immerge completamente nella spiritualità indiana e, in particolare, nella filosofia del Vedanta e nell’insegnamento del maestro Ravi Shankar.
L’introduzione del sitar nelle canzoni dei Beatles, come Norwegian Wood (This Bird Has Flown), si sviluppa ulteriormente in tracce come Within You Without You dell’album Sgt. Pepper.
Nel 1968, Harrison scrive While My Guitar Gently Weeps, una delle sue canzoni più personali e dolorose, che esprime la sua crescente frustrazione nei confronti dei conflitti interni della band.
La sua ricerca spirituale diventa il suo rifugio dalle crescenti tensioni, e inizia a sentire il bisogno di trovare la pace interiore lontano dal caos della fama.
🎧 While My Guitar Gently Weeps
4. La morte del manager Brian Epstein e il caos che ne segue
Nel 1967, Brian Epstein, il loro manager, muore improvvisamente di overdose.
La sua morte segna la fine di un’epoca per i Beatles. Epstein aveva dato loro una struttura, una direzione, un equilibrio che ora sembrava svanito.
La band, senza più un leader esterno a guidarli, iniziò a perdere il controllo della propria carriera.
Il caos emotivo e artistico cominciò a manifestarsi, non solo nelle dinamiche interne, ma anche nel modo in cui affrontavano i loro affari.
5. I viaggi: l’India e l’esperienza con Maharishi Mahesh Yogi
Nel febbraio del 1968, i Beatles partono per un viaggio in India per studiare con Maharishi Mahesh Yogi, un insegnante di meditazione trascendentale.
L’esperienza in India diventa un viaggio interiore che cambia la loro visione della vita, ma anche del loro rapporto con la fama e la musica.
Durante il soggiorno, i Beatles scrivono molte canzoni che saranno incluse nell’album The White Album e in altri progetti successivi.
Ma l’esperienza con Maharishi si conclude con frustrazione, in particolare per John, che inizia a disilludersi della spiritualità promessa dal maestro.
6. La fine dell’innocenza e l’inizio di una nuova era
Il 1968 segna un punto di non ritorno per i Beatles: sono ormai consapevoli che nulla sarà più come prima.
La Beatlemania ha lasciato spazio alla riflessione, alla disillusione e al desiderio di nuove esperimentazioni.
The White Album è la sintesi di tutto questo: un album frammentato, ma incredibilmente innovativo.
Mentre il mondo fuori cambia, anche loro si confrontano con il proprio cambiamento interiore.
🎧 Helter Skelter
🔥 1968 è l’anno in cui i Beatles non solo affrontano l’inizio della fine, ma diventano la voce di una nuova era musicale e culturale.
Il mondo li guarda, ma loro sono già andati oltre.