(Serie di racconti romanzati che riflettono la realtà sociale contemporanea)
Introduzione alla Collana
Questa collana raccoglie storie romanzate ispirate alla realtà contemporanea.
Sono racconti che nascono dal silenzio, da tutte quelle vite che non compaiono nei telegiornali, che non fanno rumore, ma che ogni giorno affrontano scelte difficili, spesso invisibili agli occhi della società.
Scelte che non sempre nascono dalla libertà, ma dalla necessità.
Scelte che molti giudicano, senza conoscere cosa ci sia dietro.
Perché dietro ogni gesto, ogni rinuncia, ogni compromesso, esiste un contesto fatto di solitudine, precarietà, fatica e desiderio di riscatto.
“Vite Invisibili” vuole dare voce a chi voce non ha.
Vuole raccontare ciò che raramente si dice, ciò che spesso viene nascosto, ciò che preferiamo non vedere.
🔸 Episodio 1 – Tra Dignità e Necessità: La Storia di Clara
Sottotitolo
Sebbene questa sia una storia romanzata, riflette una verità che appartiene alla nostra società: scelte difficili, spesso invisibili, che molti sono costretti a fare.

La storia di Clara inizia come quella di tanti giovani: un sogno, una laurea e la speranza di costruirsi un futuro.
A 25 anni, Clara aveva ottenuto la laurea in lettere con l’ambizione di diventare insegnante, un lavoro che l’avrebbe realizzata e che le avrebbe dato finalmente un posto nella società. Dopo anni di sacrifici e studio, si sentiva pronta per il suo percorso professionale. Ma la realtà che la stava accogliendo non era quella che aveva immaginato.
La ricerca di un lavoro stabile si trasformò presto in un’incertezza che non si sarebbe mai aspettata. Aveva partecipato a concorsi, fatto colloqui, inviato curriculum senza sosta, ma le risposte erano sempre le stesse: pochi posti disponibili, troppe persone qualificate. E ogni volta che una porta sembrava aprirsi, un nuovo ostacolo la chiudeva.
Nel frattempo, Clara si adattò a lavori precari, poco retribuiti e che non le davano alcuna soddisfazione. Faceva la cameriera, la barista, l’addetta alle pulizie, lavori che le permettevano di sopravvivere, ma che non la facevano sentire viva. Il suo stipendio non bastava nemmeno a coprire l’affitto e le spese quotidiane. La sua laurea, che una volta le dava speranza, sembrava ora una sfera di vetro che si infrangeva ogni volta che cercava di afferrarla.
Clara si svegliava ogni giorno con la sensazione di non andare da nessuna parte. La fatica, la solitudine, la frustrazione avevano preso il posto dei sogni. Finché, un giorno, un conoscente le fece una proposta che la costrinse a fare una scelta che mai avrebbe immaginato.
Le venne offerta la possibilità di guadagnare una somma che le avrebbe permesso di vivere senza più preoccupazioni economiche. Una cifra che avrebbe cambiato radicalmente la sua vita. Non pochi soldi, ma una somma consistente, che le avrebbe dato la libertà economica, ma a quale prezzo?
Clara, messa di fronte alla realtà, alla necessità di vivere, accettò. Non fu una scelta che fece con leggerezza, ma la disperazione e la solitudine la spinsero ad accettare.
Con il tempo, la sua vita cambiò. Ora non doveva più preoccuparsi di come pagare l’affitto o le bollette. La sua sicurezza economica era garantita, ma qualcosa dentro di lei cambiò. Non riusciva più a guardarsi allo specchio senza sentire un vuoto, una perdita. La sua dignità, che aveva sempre cercato di difendere, ora sembrava svanire, dissolversi in un mondo che la costringeva a vivere un’altra vita.
Le cose che aveva imparato, i sogni che aveva cullato, tutto sembrava lontano. La città che un tempo le sembrava una terra di opportunità, ora appariva come una prigione di compromessi, dove chi non aveva una via d’uscita doveva adattarsi alle regole imposte dalla necessità.
Ma Clara non era sola. In quella città, e in tante altre, storie come la sua sono comuni, anche se spesso invisibili. Quando queste storie vengono a galla, la reazione è quasi sempre la stessa: scandalo, indignazione, giudizi affrettati.
“Che vergogna!”, “Che schifo!”, sussurrano in molti, senza mai fermarsi un istante a chiedersi cosa ci sia dietro quella scelta, quale vita, quale fatica, quale disperazione.
La domanda che resta
La domanda che Clara si poneva, come tanti altri, non era se la sua scelta fosse giusta o sbagliata.
La domanda era: quando la vita ti costringe a scegliere tra dignità e sopravvivenza, possiamo davvero parlare di libertà?
O siamo diventati complici di un sistema che ci spinge a fare certe scelte, per poi giudicarci quando cediamo?
E voi, cosa ne pensate?
Riflessione finale
La storia di Clara non è solo un racconto personale, ma un invito a riflettere sulle difficoltà che molti affrontano e su come la società risponde a queste scelte, spesso con giudizi senza comprendere la realtà sottostante.
La verità è che, dietro ogni scelta difficile, c’è una lotta che non si vede, un contesto che spesso viene ignorato.
Quando la sopravvivenza è in gioco, le scelte non sono mai libere come sembrano.
Eppure continuiamo a giudicare, senza conoscere cosa c’è dietro.
Forse dovremmo fermarci, guardarci intorno e chiederci: cosa ci ha portato qui, e cosa possiamo fare per cambiare davvero?
Il Sognatore lento

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