✨ Il tesoro che brilla nel cuore
Versione 3–7 anni – di Il Sognatore Lento
✨ Prefazione
Non tutte le storie iniziano allo stesso modo.
Alcune nascono da un tonfo, altre da un sorriso, altre ancora da una foglia che cade nel momento giusto.
Questa, invece, nasce da un battito d’ali e da una mappa stropicciata che sembrava voler essere trovata.
È la storia di Jim, un bambino che abita vicino al mare e che vede i tramonti come fossero promesse di cose belle.
Jim non è un eroe, e non ha bisogno di esserlo: gli bastano il suo cappellino rosso, la sua curiosità e il suo cuore che sa ascoltare.
Poi c’è Capitan Long John, un pappagallo enorme, buffo e gentile, che parla come se ogni parola fosse un’avventura.
Ha girato i mari, ha visto cose che nessuno crede possibili, e si presenta sempre con un po’ di sabbia nelle piume… perché un vero pirata la sabbia ce l’ha sempre con sé.
Sul loro cammino incontrerai anche una nave che canta quando il vento è felice, una capretta smemorata che conosce scorciatoie segrete, e un’isola che non appare sulle mappe normali.
E soprattutto troverai un tesoro.
Non un tesoro fatto d’oro.
Non un tesoro da contare con le dita.
Ma un tesoro che si apre soltanto con gli occhi dei bambini:
la meraviglia.
Questa storia è per chi ama partire, per chi ama immaginare, e per chi sa che a volte basta una X rossa su un foglio ingiallito per cambiare il mondo.
Buona navigazione, piccolo lettore.
E che il vento soffli sempre dalla parte dei sogni.
🌅 I Racconto – La Locanda al Tramonto
La locanda di Jim era un posto semplice, ma sembrava costruita con un po’ di magia dentro le pareti.
Al tramonto, ogni sera, il cielo si colorava come una coperta morbida: arancio, rosa, giallo dorato.
Tutto, dentro la locanda, diventava più caldo: i bicchieri brillavano, il legno dei tavoli si scaldava, persino le sedie sembravano stiracchiarsi come gatti felici.
Jim adorava quell’ora.
Camminava veloce tra i tavoli portando brocche d’acqua, posate e tovagliette.
La mamma gli sorrideva mentre sistemava piatti e ciotole fumanti.
«Sei il mio aiutante speciale» gli diceva sempre.
E a Jim quella frase faceva gonfiare il cuore come una vela.
Quella sera, però, qualcosa di diverso stava per accadere.
La porta della locanda sobbalzò come colpita da un vento improvviso.
Poi si aprì, all’improvviso, con un grande frullo.

«FWOOOOOSH!»
Jim si fermò.
La mamma si fermò.
Persino il cucchiaio caduto da un tavolo si fermò… a metà strada nei pensieri di tutti.
Entrò una creatura gigantesca, verde, piumosa, e con un cappello da pirata che pareva troppo grande perfino per lui.
Era un pappagallo, ma non uno qualunque:
aveva ali larghe come finestre e occhi pieni di avventure.
Avanzò nella locanda con passo sicuro e un po’ ondeggiante, come chi ha passato troppo tempo sul mare.
Poi batté una zampa per terra e disse, con voce forte e allegra:
«Salute a tutti! Io sono Capitan Long John, comandante delle correnti e padrone delle cose stropicciate!»
Jim non capì cosa volesse dire “padrone delle cose stropicciate”, ma una cosa la capì benissimo:
quel pappagallo… era speciale.
Long John si tolse il cappello per fare un inchino.
E proprio in quel momento, qualcosa cadde dal suo cappello e scivolò sul pavimento come una foglia portata dal vento.
Una mappa.
Invecchiata.
Ingiallita.
E con una X rossa enorme al centro.
Jim la guardò.
Si chinò.
La raccolse.
E sentì dentro una specie di rimbombo dolce, come il battito di un tamburo che diceva:
“Avventura.”
Il pappagallo sbarrò gli occhi.
«Oh, che fortuna! L’hai trovata tu! Allora… sei il bambino che stavo cercando.»
Jim si fece piccolo piccolo.
«Io? Cercando… me? Perché?»
Long John si avvicinò, abbassando il becco per sussurrare:

«Perché quella è la mappa dell’Isola-Luna.
E chi la trova… deve per forza partire per il suo tesoro.»
Il cuore di Jim fece un salto.
Un salto vero.
Un salto che sapeva di mare, vento e sogni.
E fu così che, in una sera come tante, con le mani ancora sporche di farina della locanda…
…iniziarono davvero la sua avventura.

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