"Il cuore del paese: la piazza centrale con il monumento che racconta storie di libertà e tradizione, un angolo di serenità sotto il cielo azzurro, dove ogni dettaglio parla di un passato ricco di memoria e di futuro da costruire."

Zuppa alla Santè: Il Piacere della Tradizione Natalizia Molisana

La cucina molisana è una delle più ricche di tradizioni culinarie, ma spesso meno conosciuta. Tra i piatti che rappresentano davvero l’essenza delle feste, la zuppa alla santè occupa un posto speciale. Con la sua combinazione di ingredienti semplici e gustosi, questo piatto simbolo del Natale molisano è preparato in particolare il giorno di Santo Stefano, ma anche in altre grandi occasioni. Una minestra ricca e sostanziosa, perfetta per affrontare il freddo inverno, che incarna la storia e la tradizione della regione.

Le Origini della Zuppa alla Santè: Un Legame con la Storia

Le origini della zuppa alla santè non sono completamente chiare, ma esistono due teorie principali che ne raccontano la nascita.

La più affascinante parla di un’idea nata nel Trecento ad Agnone, un piccolo borgo dell’Alto Molise. Si racconta che un cuoco locale, volendo omaggiare la regina Giovanna II di Napoli, spesso in visita nella zona, creò una zuppa con gli ingredienti semplici ma nutrienti che aveva a disposizione: brodo di gallina, polpettine di manzo, formaggio filante, e crostini di pane raffermo. Una minestra che rappresentava un gesto di accoglienza regale e al contempo pratico, perfetta per riscaldare il corpo e rinvigorire chi la mangiava.

Un’altra teoria, legata all’etimologia del nome, suggerisce un’origine francese. Si pensa infatti che il termine “Santè” derivi dalla parola salute, simbolo della sua funzione di piatto rinvigorente e salutare. Questa teoria è supportata anche dall’analogia con il piatto arabo tharida, una preparazione a base di pane sminuzzato immerso in brodo di carne, che risale al periodo medievale islamico. La contaminazione tra la cucina islamica e quella mediterranea potrebbe aver dato vita a questa zuppa ricca di elementi nutrizionali.

La Diffusione e le Variazioni Regionali

La zuppa alla santè è un piatto che ha attraversato i confini del Molise, diffondendosi anche in Abruzzo e in alcune zone della Calabria. Ogni regione e ogni famiglia ha sviluppato la propria versione della ricetta, adattandola agli ingredienti e ai gusti locali. Ad esempio, mentre la versione più classica prevede l’uso della verza, alcune varianti sostituiscono la verdura con scarola. Inoltre, nelle versioni più ricche si aggiungono uova sode, fagioli cannellini, patate lesse o carne mista, rendendo il piatto ancora più completo e sostanzioso.

La Preparazione della Zuppa alla Santè

La preparazione di questa minestra è relativamente semplice, ma richiede tempo per permettere ai sapori di fondersi in modo perfetto. Ecco come realizzarla:

Ingredienti:

  • Scarola (oppure cavolo verza)
  • Brodo di carne (pollo o gallina)
  • Polpettine di carne (manzo e/o maiale)
  • Formaggio filante (scamorza o caciocavallo stagionato)
  • Crostini di pane raffermo
  • Parmigiano grattugiato
  • Uova sode
  • Olio extravergine d’oliva
  • Pepe nero

Zuppa alla Santè: La Magia del Natale in una Minestra

La zuppa alla Santè è un abbraccio caldo, perfetto per il freddo che avvolge il cuore del Natale. Un piatto che racconta la tradizione molisana, fatto di gesti semplici e sapori che raccontano storie di un tempo. Con la sua scarola tenera, le polpettine di carne che galleggiano come piccole gemme e il formaggio che si scioglie, ogni cucchiaio è un tuffo nella memoria. Ecco come prepararla, seguendo i passi di un rituale che ci riscalda l’anima.

Preparare la verdura:

Lava la scarola o il cavolo verza con delicatezza, come se fosse un dono della terra. Tagliala a listarelle sottili e cuocila in abbondante acqua salata. Lascia che il calore la trasformi, fino a quando non diventa tenera ma conserva ancora la sua consistenza, come il cuore di un ricordo che non svanisce.

Preparare il brodo:

In una pentola capiente, metti il pollo o la gallina insieme a cipolla, carota e sedano. Lasciali cuocere lentamente per circa un’ora, creando un brodo che emana calore e profumo. Una volta pronto, filtra il brodo, raccogliendo ogni goccia come un tesoro nascosto.

Preparare le polpettine:

In una ciotola, unisci carne macinata (manzo e/o maiale), uovo, formaggio grattugiato e pangrattato. Mescola con amore, dando vita a piccole polpettine della grandezza di una ciliegia. Fai scaldare abbondante olio e, quando è ben caldo, friggi le polpettine fino a dorarle. Ogni polpettina diventa un piccolo scrigno di sapore, pronta a fondersi con il brodo.

Preparare i crostini:

Taglia il pane raffermo a cubetti e tostalo in forno o in padella, facendolo diventare croccante, come i ricordi che non vogliamo dimenticare. Ogni crostino è un passo in più verso la perfezione.

Assemblare la zuppa:

Riporta il brodo a bollore e, con dolcezza, aggiungi la verdura lessata, le polpettine di carne e le uova sode tagliate a pezzetti. Lascia cuocere per altri cinque minuti, come se ogni ingrediente si stesse abbracciando.

Aggiungere i formaggi:

Mentre la zuppa cuoce, aggiungi il parmigiano grattugiato e i pezzetti di scamorza o caciocavallo. Mescola, lasciando che il formaggio si sciolga come un sogno che prende vita.

Completare la zuppa:

Unisci i crostini di pane croccanti, un filo di olio extravergine d’oliva e un pizzico di pepe. Lascia riposare qualche minuto, affinché i sapori si amalgamino come un abbraccio che non finisce mai.

Servire:

Servi la zuppa calda, con una spolverata di pepe e un altro giro di formaggio grattugiato, come un regalo da gustare con chi ami. Ogni cucchiaio è un ricordo, un gesto di cura, un invito a fermarsi e godere del presente.


Con ogni boccone di zuppa alla Santè, non stai solo mangiando una ricetta: stai assaporando la tradizione, il calore e il sogno di un Natale che non finisce mai.

Un Piatto che Racconta Storia e Tradizione

La zuppa alla santè non è solo un piatto della tradizione natalizia molisana, ma è anche un simbolo di ospitalità e generosità, un piatto che racconta le radici di una terra che sa unire la semplicità degli ingredienti alla ricchezza dei sapori. Con il suo sapore ricco e il suo carattere confortante, è un invito a fermarsi e godere della compagnia, del cibo e delle tradizioni che ci legano alle nostre radici.

Il Sognatore lento


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