“Turismo d’eccellenza, sospensioni incluse.”

L’Abruzzo, quella terra che ha conquistato il mondo con i suoi panorami mozzafiato, il mare che pare dipinto e le montagne che sembrano fatte apposta per i calendari. E poi ci sono gli arrosticini, che sono più di un piatto tipico: sono un’esperienza mistica. Ma non pensate che ci fermiamo qui, oh no! L’Abruzzo ha un altro punto di forza che, purtroppo, non viene celebrato abbastanza: le nostre strade.

Sì, perché mentre il mondo si innamora delle nostre bellezze naturali, diamo loro anche un piccolo assaggio di “avventura” ogni volta che decidono di mettersi al volante. Le nostre strade, amiche di chi cerca adrenalina, sono spesso più simili a percorsi di rally che a normali arterie di comunicazione. Un cratere qui, una buca là, qualche sconnessione che farebbe impallidire persino il più coraggioso dei fuoristradisti. E non fraintendetemi, non è che ci dispiace. È tutto parte del pacchetto “Abruzzo Experience”. Una volta che hai evitato una buca a 80 km/h, capisci che sei davvero uno di noi.

Ma, a quanto pare, non tutti apprezzano il fascino di queste strade “naturali”. Alcuni, un po’ più pragmatici, hanno iniziato a chiedersi se non sia il caso di mettersi finalmente al passo con i tempi. E così, tra un rumore di pneumatici che si consumano e una sosta obbligatoria per verificare il livello del cerchio, c’è chi ha avuto l’ardire di proporre di finanziare un “Fondo Unico Regionale per la Viabilità”. Sì, avete letto bene. Un fondo. Per asfaltare le strade. Per non farle sembrare più una sfida che una via di comunicazione. È una proposta ambiziosa, che suona quasi come un paradosso in una regione che ha sempre visto il dissesto stradale come un elemento distintivo. Come le montagne, il mare, e il piatto di pasta. Un po’ di buche non ha mai fatto male a nessuno, giusto?

Eppure, tra una risata e l’altra, questi temerari hanno deciso di andare avanti. Chiedono che la Regione si prenda la sua parte di responsabilità. Perché se il nostro mare è incontaminato, le nostre montagne sono monumenti naturali e i nostri arrosticini sono leggendari, forse è ora che anche le strade facciano la loro parte, diventando almeno “percorribili” senza dover firmare una dichiarazione di guerra.

Siamo una terra autentica, che sa come far sentire i suoi ospiti vivi, ma forse, solo forse, è il momento che le nostre strade siano più che semplici percorsi di attraversamento. Che possano essere attraversate senza pensare di essere finiti in un film dell’orrore, dove la protagonista è la vostra sospensione e la co-protagonista è una buca che vi fa domandare se siete davvero in viaggio o se siete finiti in un incubo onirico.

Perché in fondo, l’Abruzzo ha tanto da offrire. Ma se possiamo aggiungere un po’ di asfalto a tutto ciò, magari sarà il caso di farlo. Non per diventare una “regione perfetta”, ma per rendere i nostri viaggi meno… avventurosi. Dopo tutto, non è che ogni visita debba trasformarsi in un test di resistenza. Magari una strada senza crateri potrebbe essere il modo perfetto per chiudere l’esperienza.

E se qualcuno ci chiede perché cambiare, beh, la risposta è semplice: perché il mondo ama l’Abruzzo, ma un po’ di asfalto in più non guasterebbe. A meno che, naturalmente, l’obiettivo non sia fare del viaggio un’impresa. In tal caso, stiamo andando alla grande.


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