Capitolo 12 – 1969: L’apice e la fine – La divisione della band

Nel 1969, i Beatles avevano raggiunto il picco artistico e creativo, ma il mondo intorno a loro stava cambiando.
La fine della Beatlemania e i conflitti crescenti tra i membri della band segnavano l’inizio della fine.
Abbey Road fu la loro ultima testimonianza musicale in studio, un album che ancora oggi suona come il risultato di una band che si è evoluta ma che ormai camminava su sentieri separati.
Nel frattempo, le tensioni personali, le differenze artistiche e le incomprensioni segnarono il punto culminante di una carriera straordinaria, ma anche l’inizio di una nuova fase.


1. Il mondo di Abbey Road

Alla fine del 1969, Abbey Road divenne l’album che segnò il loro apice artistico.
I Beatles si ritrovarono ancora una volta insieme nello studio, ma la tensione era palpabile.
Paul McCartney stava guidando la produzione del disco, mentre John Lennon e George Harrison iniziavano a sentirsi sempre più frustrati dal controllo crescente di Paul.
Ringo Starr, che in realtà era l’anima di molti dei pezzi, si ritirò momentaneamente dalla band, mentre le discussioni diventavano più frequenti e accese.

Ma nonostante le difficoltà, Abbey Road suonava come una testimonianza di ciò che i Beatles erano riusciti a costruire.
Con Something, una delle sue canzoni più belle, George Harrison dimostrava di essere finalmente riconosciuto come un autore maturo, mentre John e Paul continuavano a spingere i confini musicali, portando la loro esperienza a un livello superiore.
La prima traccia, Come Together, era un esempio lampante della continua evoluzione del gruppo.

🎧 Come Together


2. Le tensioni interne e la solitudine di Paul

🎧 Dont let me down

🎧 Get Back

🎧 I Want You

🎧 Something

Il processo di registrazione di Abbey Road fu segnato dalle forti divergenze tra i membri della band.
Paul McCartney, che aveva preso il comando del progetto, sentiva una crescente solitudine artistica.
Il controllo che esercitava sui dettagli musicali si rivelava sempre più pesante per gli altri.
John Lennon, sempre più introverso e distante, passava il suo tempo lavorando con Yoko Ono e concentrandosi sulla sua carriera solista.
George Harrison, che sentiva di non essere mai stato preso sul serio come autore, trovava maggiore libertà creativa ma anche un crescente senso di frustrazione.
Ringo Starr, che ormai aveva l’abitudine di separarsi dalla band, si trovava sempre più isolato, come dimostrato dalla sua breve partenza dallo studio durante le registrazioni.
Il gruppo stava diventando sempre più un insieme di individui che, sebbene legati da un’esperienza comune, camminavano su strade separate.


3. Il colpo finale: la morte di Brian Epstein

Nel 1967, la morte di Brian Epstein, il loro manager, segnò un punto di non ritorno.
Epstein, che aveva fatto da moderatore tra le diverse personalità dei Beatles, aveva guidato la band nei primi anni della loro carriera, ma la sua morte lasciò un vuoto che la band non riuscì mai a colmare completamente.
Senza un manager, i Beatles si trovarono a dover affrontare il loro successo da soli, senza la protezione di qualcuno che tenesse unito il gruppo.
La pressione aumentò, i conflitti interni si fecero più aspri e la capacità di collaborare divenne sempre più difficile.


4. La separazione di John e Yoko

Nel frattempo, John Lennon iniziava a separarsi sempre più dai Beatles, abbracciando Yoko Ono come sua compagna artistica e personale.
Il loro legame, controverso e criticato, segnò la sua crescente distanza dal gruppo.
John sentiva che la musica dei Beatles non era più in grado di esprimere il cambiamento che desiderava, e Yoko divenne la sua musa, sia nella musica che nelle sue dichiarazioni politiche.
Nel 1969, Lennon e Yoko Ono partecipano al bed-in per la pace a Montreal, simbolo di una nuova era di protesta, ma anche della crescente disconnessione tra lui e gli altri membri della band.


5. La fine dell’era Beatle

Con l’uscita di Let It Be nel 1970, i Beatles ufficialmente si separano.
Il disco, che fu il frutto di lunghe discussioni e registrazioni difficili, riflette un gruppo ormai diviso.
La magia che aveva unito John, Paul, George e Ringo sembrava ormai svanita.
Let It Be era il loro addio ufficiale al pubblico: un addio non solo alla musica, ma anche alla loro innocenza giovanile.
Ogni membro avrebbe intrapreso la propria carriera da solista, eppure, nonostante il declino del gruppo, la loro eredità sarebbe stata immensa.


6. La conclusione: l’eco della leggenda

L’addio dei Beatles non significò la fine della loro influenza.
Nel corso degli anni, la loro musica continuò a ispirare nuove generazioni di artisti e fan.
Abbey Road rimase uno degli album più amati e rispettati della storia della musica, e la loro eredità musicale non smise mai di crescere.
Nel 1970, quando Paul McCartney annunciò la sua carriera da solista, la band si sciolse ufficialmente, ma la leggenda dei Beatles sarebbe sopravvissuta per sempre.
Non era più il 1964, non c’erano più le folle che urlavano, ma la loro musica continuava a vivere, a cambiare, a crescere.


🔥 1969 segnò l’apice e la fine di una delle leggende più grandi della musica popolare.
La loro musica non si fermò mai, ma la fine della Beatlemania segnò la fine di un’epoca.